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PRINCIPALI SEMINARI

ZYGMUNT MOLIK (Polonia) - "Voice and Body" 
Zygmunt Molik è stato attore e co-fondatore del Teatr Laboratorium di Wroclaw diretto da Jerzy Grotowski. Nel corso di venticinque anni ha ricoperto un ruolo decisivo nello sviluppo del training vocale dell'ensemble. Tra gli spettacoli diretti da Jerzy Grotowski e da lui interpretati ricordiamo: Akropolis, Il Principe Costante e Apocalypsis Cum Figuris. Dal 1984, anno dello scioglimento del Teatr Laboratorium, Molik ha condotto un'intensa attività pedagogica in giro per il mondo, insegnando nelle principali scuole e centri di formazione internazionali.

Il suo lavoro pedagogico ripercorre le tappe dell'esperienza sviluppata nella lunga carriera come attore. La sua finalità è quella di portare ad una più profonda conoscenza delle proprie capacità e potenzialità fisiche e vocali, stimolando il processo creativo e la liberazione dell'energia, alla ricerca di una unità tra voce e corpo. A conclusione di uno dei seminari tenuti, ad un allievo che gli chiedeva quale fosse il segreto per essere un buon attore, Zygmunt Molik ha risposto: Il segreto sta nel suono pieno e chiaro della voce e per ottenerlo è essenziale liberare e risvegliare la parte centrale del corpo. Spesso tutte le parti del corpo sono separate, allora siamo bloccati. Bisogna lavorare per riportare la propria voce al corpo, veicolo dell'energia e degli impulsi, fino ad un punto nel quale l'intero organismo è attivo sia nel parlare che nel cantare.


LUDWIK FLASZEN (Polonia) - "Le Voci di Beckett"
Ludwik Flaszen, drammaturgo e regista, è stato direttore letterario e co-animatore del Teatr Laboratorium e ancora prima del Teatr 13 Rzedow dal 1962 fino al 1984. E' stato, inoltre, consigliere artistico di tutti gli spettacoli di Jerzy Grotowski (tra i principali ricordiamo Akropolis, Dottor Faust, Il Principe Costante e Apocalypsis Cum Figuris). Dal 1970 ha tenuto seminari per attori in tutto il mondo. Ha condotto studi su diversi autori tra i quali Beckett, Dostoievskij e Kafka. Nel 1990 ha realizzato lo spettacolo "Le Rêveurs", del quale è stato autore, regista e interprete, tratto dalle opere di Dostoievskji.

Il lavoro del seminario mira a mettere l’attore in contatto con le sorgenti organiche della sua creatività; donare al corpo la sua elasticità, la sua capacità di azione totale e, alla voce, la sua pienezza vibratoria nel cantato e nel parlato; agire-reagire con i riflessi organici, intendere, vedere, sentire con i sensi aperti; creare "schizzi" drammatici basati sui testi, sulle parole e sui personaggi di Beckett. La realtà teatrale beckettiana viene affrontata attraverso l'autenticità dell'attore, la sua credibilità senza artifici, con approcci ai personaggi che scaturiscono da azioni fisiche e vocali e senza una identificazione pre-concepita. Un lavoro dettagliato sui frammenti beckettiani è il punto di partenza per improvvisazioni, alla ricerca della matrice gestuale e drammatica nello spazio e della risonanza musicale del testo.


BRUCE MYERS (Gran Bretagna) - "Playing Shakespeare" 
Bruce Myers si è formato alla Royal Academy of Dramatic Arts e ha lavorato dal 1968 al 1970 alla Royal Shakespeare Company, recitando le maggiori opere shekespeariane. E' attore del Centro di Peter Brook fin dalla sua costituzione e ha preso parte a spettacoli memorabili, tra i quali La Conferenza degli Uccelli, Il Mahabharata, La Tempesta. Nel 1978 partecipa al suo primo Dibbuk diretto da Joe Chaikin a New York. Dal 1987 ha più volte diretto ed interpretato una sua riduzione del Dibbuk per due attori.

Il seminario presenta il percorso di lavoro di Myers in rapporto alla ventennale esperienza con Peter Brook ed all'allestimento dei classici shakespeariani. Il programma verte sull'analisi di alcuni testi del grande scrittore, con una particolare attenzione all'arte del narrare, all'improvvisazione, al lavoro fisico e vocale nella trasmissione del testo.


YOSHI OIDA (Giappone) - "Training e ricerca teatrale" 
Yoshi Oida si è formato alla scuola del teatro tradizionale giapponese e lavora con Peter Brook fino dalla fondazione del Centro Internazionale di Ricerca Teatrale a Parigi. Ha partecipato a tutti gli spettacoli di Brook dal 1975 ad oggi. Parallelamente al lavoro di attore, conduce seminari in tutto il mondo, nei quali insegna il rituale e la tecnica vocale secondo le tradizioni Buddiste, Shintoiste, delle arti marziali e del Teatro No. Ha scritto un libro di esperienze dal titolo L'attore fluttuante edito in anche in Italia. Per Yoshi Oida voce e corpo possiedono un potere segreto, mancante nelle parole, che appartiene ad una più arcaica e pura forma di comunicazione.

Il seminario prevede da un lato un training fisico e vocale basato sulle tecniche della tradizione buddhista, scintoista, delle arti marziali e del teatro Nô; dall'altro mira ad una ricerca teatrale basata sulla lunga collaborazione di Oida con Peter Brook: che cos'è il linguaggio? cos'è l'improvvisazione? quali sono i diversi strumenti di espressione individuali? qual'è la relazione con l'altro attore? Un attore dovrebbe sempre fare quello che non ha mai fatto prima. Impari la tecnica per poi liberartene. Tutto ciò che devi fare sulla scena è essere sincero con te stesso, cercare la verità e raccontare storie. Questo è tutto, ed è molto duro e difficile.


ALAIN MARATRAT (Francia) - "L'attore, griot dei tempi moderni" 
Alain Maratrat, dopo aver seguito la formazione all'Istituto Nazionale di Arti dello Spettacolo di Bruxelles, ottiene la sua prima parte nel 1974 in Don Juan con la regia di Bernard Sobel, recitando Pierrot. Lo stesso anno si unisce alla Compagnia di Peter Brook, e da allora lavora alle principali produzioni del Centro Internazionale: Timone d'Atene, Ubu, Misura per misura, Conferenza degli uccelli.
Nel 1980 interpreta Lillas Pastia nella Tragedia di Carmen, e ricopre il ruolo di trainer per la parte scenica dei cantanti.
Nel 1984 Peter Brook e Jean-Claude Carriere creano il Mahabharata. Alain Maratrat guida l'ensemble degli attori con la sua profonda conoscenza delle arti marziali ed interpreta il ruolo di Vyasa. Lo spettacolo, dopo la trionfale accoglienza al Festival di Avignone e a Parigi, viene presentato nel 1987 nella versione inglese con tournée in Europa, Stati Uniti, India, Australia. Nel 1990 recita il ruolo di Stefano nella Tempesta di Peter Brook. Ha preso parte, inoltre, a numerose realizzazioni televisive.

Il mestiere dell'attore è un continuo rimettersi in gioco. La disponibilità, la sensibilità, la libertà sono porte che l'attore deve aprire per offrire libero corso alla sua immaginazione e per tentare di essere al servizio di una storia fuori dal comune. L'obiettivo è alto e non esistono risposte già pronte. Un cammino è stato tracciato dai nostri predecessori. Ma poiché oggi tutto va più veloce, tutto è da ricostruire; tutte le culture sembrano guardarsi al telescopio, al punto che l'attore si trova davanti un numero di domande alle quali deve rispondere: come aprirsi? come apprendere questa nuova qualità d'essere?
Obiettivi del seminario sono il lavoro con il corpo, per renderlo più sensibile; l'improvvisazione come pratica essenziale per l'attore; la parola quale supporto indispensabile del pensiero; il risveglio della natura dell'attore che così, senza cerone, potrà in tutta tranquillità, come un griot dei tempi moderni, raccontare le storie di oggi, lasciando posto alla magia ed alla meraviglia. La compagnia di attori nel suo insieme deve essere un buon narratore, deve saper raccontare storie. Importanti sono la qualità del suono e del movimento, la presenza fisica e vocale, ma ancor più importante è cercare in che modo un'immagine può essere giusta, vera e anche umana.


JURIJ ALSCHITZ (Russia) - "Uno + Uno = Uno"
Jurij Alschitz è regista presso la "Scuola d’Arte Drammatica" di Mosca diretta da Anatolij Vassiliev. Ha messo in scena più di 40 spettacoli nei principali teatri dell’Unione Sovietica. Ha lavorato come pedagogo presso I'Accademia Russa d’Arte Teatrale (già GITIS) di Mosca. Ha condotto seminari presso le più importanti scuole teatrali europee sull‘improvvisazione e su vari aspetti dell'arte della recitazione: sull‘energia, sugli "Ètudes" come metodo di lavoro sulla pièce e sul ruolo, sul training psicologico, sull‘opera di Checov, Pirandello, Bulgakov e Shakespeare. È autore di un testo di esercizi per attori pubbiicato in Germania da HenschelVerlag.

ll tema del seminario è "l’ensemble" inteso come il principale problema teatrale, psicologico e sociale del teatro moderno. "L’ensemble" è stato uno dei punti fondamentali dell’insegnamento di Stanislavskij nella formazione degli attori. Vengono proposti vari tipi di esercizi mirati a favorire lo sviluppo e la capacità di condurre una recitazione d’insieme sulla scena, con esempi di ogni genere tratti dalla pratica teatrale. Il tema viene approfondito con conversazioni che affrontano l’argomento anche dal punto di vista teorico. La prima tappa è dedicata allo studio del concetto di gruppo, delle leggi della creazione d’insieme e della recitazione collettiva: recitazione "secondo il sentimento", recitazione "secondo la conoscenza", leggi della strutturazione, dalle più semplici a quelle di auto-organizzazione.
La seconda tappa si pone come scopo di utilizzare praticamente le conoscenze acquisite nel training e durante i giochi teatrali specifici.


ULF KAPLANER (Austria) - "Acrobatica"
Ulf Kaplaner, prirna di dedicarsi al teatro, ha studiato arti figurative, balletto ed arti marziali. Ha studiato acrobatica e funambolismo presso la Scuola del Circo di Budapest. Lavora come ballerino, attore e acrobata in Austria e all'estero. Nel 1987 e 1988 ha danzato al Festival di Bregenz nello spettacolo Hoffmans Erzalunghen con la regia di Jérôme Savary. La sua vocazione teatrale si realizza nel 1987 entrando a far parte del Teatro Pirata e dal 1990 al 1992 lavora nel Teater Tanto di Vienna.

Nel seminario si utilizza una combinazione di acrobatica, danza e ginnastica per preparare alla pratica nell'esperienza teatrale. L'approccio alla tecnica parte dalle singole capacità naturali della persona, allo scopo di facilitare un processo organico di apprendimento.
Nel teatro l'acrobatica può essere uno strumento importante per lo sviluppo della personalità dell'attore.


LUDOVICO MURATORI (Italia) - "Teatro Danza" 
Ludovico Muratori ha lavorato nel teatro di strada dal 1972 con un'esperienza di 10 anni nel Teatro Tascabile di Bergamo, gruppo nel quale ha ottenuto riconoscimenti in questo ambito in Italia e all'estero. Dal 1978 si è dedicato allo studio specialistico della danza classica indiana, stile Bharata Natyam sotto la guida del Kiran Segal e Leela Samson a New Delhi e di Usha Ramaswami a Madras. Ha lavorato per il Teatro del Canto di Torino, il Teater Tanto di Vienna e per Teatrosfera. Ha fondato il gruppo Internazionale Teatro Pirata per il quale ha interpretato e diretto numerosi spettacoli di strada. Ha lavorato come solista sui trampoli nello spettacolo La Strada da Fellini con la regia di Gino Landi per iI Teatro Verdi di Trieste.

Il lavoro proposto in si sviluppa a partire dalla preparazione del corpo, attraverso l'utilizzo di tecniche derivate da diversi tipi di allenamenti teatrali e di danza, allo scopo di suggerire ai partecipanti un proprio individuale allenamento sia fisico sia creativo. La tecnica individuale che ne risulta è la base per l'improvvisazione singola e collettiva e per la formazione estetica. La peculiarità delle esperienze del Teatro Danza, o meglio detto Teatro Totale, consiste nella libertà tecnica ed estetica, fuori da schemi di nuovi e vecchi accademismi.


ENRICO MASSEROLI (Italia) - "Energia e forma" 
Enrico Masseroli è stato attore del Teatro Tascabile di Bergamo per dieci anni e ha partecipato a tutte le produzioni del gruppo. Nel 1979 inizia lo studio specialistico del teatro di Bali con il celebre maestro I Made Djimat. Ha diretto ed interpretato numerosi spettacoli ed ha svolto un'intensa attività pedagogica sul lavoro dell'attore in Italia ed all'estero. Ha partecipato in Polonia nel 1979 e nel 1981 al progetto Il Teatro delle Sorgenti e nel 1985 in Italia al progetto Improvvisazione strutturale diretti da Jerzy Grotowski.

Il seminario analizza il training fisico (acrobatica e biomeccanica), il training vocale, l'improvvisazione, la scomposizione ed il montaggio, la composizione scenica attrarerso lo scambio di esperienze e di competenze tecniche tra i partecipanti ed il conduttore. Questo lavoro mira alla formazione di una competenza linguistica che guidi l'attore nella sua ricerca personale e nella conoscenza dei fenomeni teatrali. Due poli dialetticamente opposti delimitano e allargano il territorio degli incontri: da una parte il lavoro 'negativo' dove si elimina tutto quanto non è necessario, che limita e nasconde; dall'altra la disciplina per rendere efficace ed intellegibile il processo creativo.

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